La Repubblica 12/09/2007
Di tutti gli articoli e pseudoarticoli che i giornali italiani, loro malgrado, si son visti costretti a dedicare al
V-Day, direi che questo di Scalfari è il più interessante per due ragioni.
Uno - Scalfari non è l'ennesimo fighetto babbo di minchia uscito da scienze della comunicazione stile Francesco Giorgino. Si può indiscutibilmente affermare che è un'
istituzione all'interno del giornalismo ufficiale italiano. La sua opinione è degna quindi - in linea di principio - di esser presa in considerazione.
Due - questo articolo riassume (si fa per dire) il succo di ciò che è stato scritto su tutti i giornali riguardo al V-Day. Rappresenta la perfetta intarsiopippanalisi di CHI NON HA CAPITO UN CAZZO, o meglio, di chi ha capito fin troppo bene e fa della retorica barocca l'arma attraverso la quale imporre la propria falsa cecità agli altri e, purtroppo, ha in mano gli strumenti e occupa la posizione adatta per conseguire il suo fine.
Eugenio Scalfari, VAFFANCULO!!! Sei nato nel 1924 e parli dell' "uomo moderno", invochi "la moralità", la meni con il potere dei media (TU!)... VAFFANCULO!!!
Simile a questo, altri articoletti (a titolo d'esempio
questo) non hanno saputo far altro che scoprire (nel 2007!!!) la dimensione sociologica della rete, al massimo hanno discusso in maniera molto teorica l'attuabilità delle proposte di Grillo, ma solo dopo aver astratto queste proposte dal contesto attuale, per applicare al passato e dimostrare, con logica retroattiva, che non sono giuste, che non vanno bene, perché: "Cosa sarebbe successo se?".
Nessuno, NESSUNO, ha posto in ballo il vero problema. Nessun giornale ha scritto: "Ci sono dei condannati in parlamento", ma solo: "Beppe Grillo propone che non ci siano condannati in Parlamento".
VAFFANCULO!!!
PS: tutti no, meno male c'e'
Marco Travaglio
